Domenica 10 Aprile 2011 si è tenuto una specie di referendum consultivo a Barcellona e in 20 comuni limitrofi in Catalogna nella penisola iberica e territorio dello stato di Spagna.
Qesta iniziativa nn era un vero referendum bensí un’azione dimostrativa dv è stato rivendicato solo il “diritto di poter decidere” (Dret de decidir) sull’indipendenza della Catalogna dalla Spagna, stato dv i referendum consultivi su qesti argomenti sn proibiti dalla costituzione e qindi nn legalmente riconosciuti.
Qesto di “Barcelona Decideix”, piattaforma ke raggruppa tutti i movimenti e le associazioni con intenti separatisti, è stato solo l’ultimo di altri 500 referendum organizzati in altri comuni catalani e si è dovuto presentare cm “consultazione” promossa da associazioni civike.
La consultazione è stata completamente autogestita, autofinanziata e realizzata senza alcun supporto istituzionale. Il comune di Barcellona nn ha concesso nessun locale pubblico e anke la Chiesa Cattolica nella persona dell’Arcivescovo ha vietato l’uso delle sale parrocchiali.
In un’intervista a Radio Catalunya, l’ex-Presidente del Partito nazionalista democristiano catalano (Convergència i Unió – CiU) ed ex-presidente del Parlamento Catalano (Generalitat de Catalunya) Jordi Pujol ha assicurato di aver votato “Si” all’autodeterminazione, dichiarando ke “nn restano argomenti validi x opporsi in qual si voglia modo all’indipendenza !”.
Hanno votato “sì” anke l’attuale presidente del Parlamento Catalano (Generalitat de Catalunya) Artur Mas cn tutti i suoi ministri, ke qi si chiamano Consellers, e tutti i leaders politici esclusi solo popolari e socialisti.
Paesi catalani (in cat. Països Catalans) è la denominazione usata xlo+ dai nazionalisti catalani e da alcuni settori del nazionalismo valenzano x indicare l’insieme di territori storici in cui si parla la lingua catalana.
All’interno dei confini spagnoli essi sono:
- la Catalogna ad eccezione della Val d’Aran
- la Comunità Valenziana
- le Isole Baleari
- la Frangia d’Aragona, comprendente alcuni territori facenti parte dell’Aragona
- il Carxe, una piccola parte della regione di Murcia
Al di fuori della Spagna includono
- Andorra
- la regione francese del Rossiglione
- la città italiana di Alghero in Sardegna
Il simbolo del desiderio di appartenenza dei Paesi catalani è la bandiera detta Estelada o “La Senyera”.
I Catalani, in generale, nn si considerano parte dello stato spagnolo ma solo sottomessi a partire dal Regno di Castiglia nel 1714. Purtoppo, da allora, hanno perso tutte le guerre e oggi lavorano democraticamente e pacificamente x ottenere la loro libertà e indipendenza dallo stato spagnolo.
Del resto provate a dare dello “spagnolo” a un abitante di Barcellona e qello potrebbe inveirvi contro.
Lo scenario ke emerge dai risultati del referendum consultivo basato sulla domanda:
“Volete ke la Catalogna diventi uno Stato indipendente, sociale e democratico, membro dell’Unione europea ?”
s’è pronunciato x il “Sì” il 90% dei votanti.
A dire il vero l’affluenza è stata molto bassa, pari al 21,3% dei cittadini iscritti sulle liste elettorali ufficiali, circa 260mila persone e, considerando ke le votazioni toccavano 20 comuni oltre al capoluogo catalano, il risultato complessivo di affluenza arriva al 18.14%.
Il risultato arriva 3 giorni prima del voto del parlamento regionale catalano riguardo un primo disegno di legge su una reale possibile scissione, cn conseguente proclamazione d’indipendenza.
Dopo le Fiandre, nelle quali è in atto una separazione democratica da Bruxelles (da + di 300 giorni i Fiamminghi si rifiutano di formare un governo assieme ai Valloni-francofoni!), è in arrivo anke la crescente voglia di autodeterminazione Catalana: nuove gatte da pelare x i mondialisti accentratori dell’Unione Europea, qelli ke vorrebbero cancellare le sovranità nazionali !
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